IPOTESI DI REATO (CHANGING LINES) |
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di Roger Michell, con Ben Affleck, Samuel L. Jackson, Kim Staunton, Toni Collette, Sidney Pollack
(Stati Uniti, 2002)
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Il thriller è di moda. Ed eccoci allora ad una sua ennesima variazione, il thriller-legale. Non proprio omicidi, una volta tanto. Ma una bella coppia di cattivi e qualche eroe destinato a redimersi. Il tutto in un imbroglio legale ambientato in uno di quegli studi di Manhattan con le vetrate sull'Hudson e la lista interminabile dei soci in affari iscritta sulla placca dorata all'ingresso del grattacielo. Due uomini diversi, uno nero ed uno bianco, uno plebeo e l'altro aristocratico (Jackson cerca di riottenere in tribunale la famiglia, Affleck è un avvocato rampante che sta per sposare la figlia del suo principale), si tamponano in una mattina decisiva per entrambi, procurandosi un involontario danno irreparabile. Si faranno a pezzi a vicenda: non senza aver pensato, o tentato, un inutile passo in favore dell'altro. L'autore del fortunatissimo NOTTING HILL gira a spalla, soffermandosi con una certa cura sui visi, uno alla volta: un vizio all'europea, ereditato filmando l'ormai celeberrimo sobborgo londinese. Funziona, fino a quando si tratta di filmare una critica a quel mondo di furbi. Meno, quando IPOTESI DI REATO - a dispetto di un tema meno banale rispetto ai soliti schemini della fabbrica hollywoodiana- sfocia in una infilata di buoni sentimenti. Altalenante, quanto la sceneggiatura del film: per farci anche utilmente sapere che se nessuno di noi è veramente cattivo, nemmeno ci riesce ad essere buono del tutto.
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
da vedere assolutamente
da vedere
da vedere eventualmente
da evitare
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